CANTINE
CARLO BOSCAINI – UN’AZIENDA CHE SI RINNOVA NELLA TRADIZIONE.
8 marzo 2021

La cantina nasce nel 1948 quando Carlo Boscaini (il nonno del Carlo che conosco da anni e che oggi con il fratello Mario conduce l’azienda) ha iniziato a produrre vino proprio nel cuore di quella che oggi rappresenta la Valpolicella Classica, un vino che a quell’epoca era principalmente destinato ad uso locale e in parte a consumo familiare.
Il papà Ernesto (figlio di Carlo nonno) ha poi proseguito nell’attività del padre apportando delle migliorie suggerite anche dal cambiamento epocale registrato sul mercato di quel tempo, principalmente organizzando una rete di vendita più strutturata, soprattutto destinata al Nord Italia, e poi creando un vero e proprio portafoglio clienti. Erano anni in cui da parte del consumatore non esisteva ancora una ricerca specifica e consapevole di qualità particolari, di valorizzazione del territorio e di differenziazioni tra prodotti. Il mercato era ancora molto omogeneo. Il pubblico non era così esigente come è invece diventato successivamente e come oramai è già da molti anni. Dopo lo scandalo del metanolo nel 1987 infatti, molti produttori si sono necessariamente evoluti, con gli obiettivi principali di migliorare tecnologicamente le produzioni, fare ricerca e proporre vini di grande qualità.
Tra le innovazioni più importanti, si è infatti iniziato a confrontarsi con enologi, sommelier, giornalisti, ristoratori, interlocutori cioè con competenze più forti, soggetti più preparati e pronti ad accogliere nuove scoperte. Il dialogo continuo tra target diversi del medesimo settore lo ha indubbiamente migliorato, creando competenze, specializzazioni, sbocchi e business.
A partire dagli anni ’90 i figli di Ernesto, Carlo e Mario, hanno definitivamente assunto le redini aziendali, cercando di migliorare i canoni di produzione, le reti di commercializzazione dei prodotti e iniziando ad esportare vini per cercare nuovi sbocchi continuativi fuori dall’Italia. È da sottolineare che nelle fasi di produzione, si è concordemente scelto di rispettare la tradizione, utilizzando quindi solo uve tipiche e, a livello di vinificazione, ricorrendo solo a metodi tradizionali al solo fine di valorizzare al massimo i cru ed i vigneti aziendali. Questa è stata un’opzione in controtendenza rispetto a molti competitor: si è infatti scelto di non creare vini particolari che potevano anche essere facilmente accolti dal mercato ma che non rientravano nella Doc di appartenenza.
Oggi vengono prodotte circa 70.000 bottiglie all’anno, suddivise tra le varie etichette, di cui ben l’80% viene esportato maggiormente in Germania, Danimarca, Svezia e Svizzera.
In azienda è molto sviluppata la vendita diretta grazie alla vicinanza con il lago di Garda e con i suoi turisti che da anni frequentano la cantina, conoscono personalmente i produttori e hanno instaurato con loro un rapporto di fiducia semplice, diretto ma molto efficace.
Da oltre dieci anni l’azienda ha inoltre attivato la vendita online dei suoi prodotti, precorrendo in questo modo le tempistiche normalmente adottate in questo settore, ma particolarmente da quest’anno, con la complessa situazione attuale, si è potuto registrare un incremento significativo di acquisti e nuovi contatti digitali.
I fratelli Boscaini sono molto attivi sui social e mantengono vivo l’interesse per la cantina, i suoi prodotti e il territorio che la circonda. A questo proposito vale la pena di ricordare che nei pressi dell’azienda, oltre ovviamente al Lago di Garda, vi sono anche centri di grande interesse come San Giorgio Ingannapoltron, conosciuto per la chiesetta antica, il chiostro e gli scavi archeologici, e Sant’Ambrogio di Valpolicella, cuore dell’omonimo distretto enoico per la parte classica, e un tempo patria della produzione e della lavorazione di marmo.
In questa zona si trovavano infatti molte cave da dove si estraevano lastre di Rosso Verona e Nembro Rosato, che hanno contribuito ad abbellire chiese e città di tutto il mondo fin da epoche antiche, quando scalpellini, scultori e lavoratori professionisti divennero maestri nel modellare questi marmi fino a renderli opere d’arte riconosciute a livello mondiale. In passato molti imprenditori proprietari di cave, come la stessa famiglia Boscaini, ad un certo punto dovettero scegliere se continuare quell’attività, non più così redditizia, oppure con il successo crescente dei vini della Valpolicella, se investire ingenti risorse umane ed economiche e sviluppare la coltivazione di vigneti per la produzione di vino. Sappiamo bene com’è andata.
Il futuro è in questo momento ancora incerto, ma i due fratelli Carlo e Mario sono molto ottimisti: aspettano i turisti stranieri che immancabilmente ad un certo punto della primavera arrivano sulle coste lacustri per le vacanze in Italia, e sono sempre pronti ad accogliere visitatori, sia winelovers che operatori, che ospitano con la massima disponibilità e a cui presentano con entusiasmo l’azienda, il territorio e i vini prodotti. Hanno figli che potrebbero in prospettiva aiutarli nella conduzione dell’azienda ma che per ora percorrono il loro percorso di studi in piena libertà, cosa che un giorno potrà tornare loro utile anche qui in cantina. In questa realtà infatti le generazioni si avvicendano da sempre cercando di interpretare il presente con un occhio al futuro, con l’apertura cioè al cambiamento. Come dovrebbe essere.